Si respira una Mal’Aria: il report 2022 di Legambiente

Si respira una Mal’Aria: il report 2022 di Legambiente

Continua a non piovere sul Bel Paese e una pesante cappa di smog minaccia la nostra salute. Ce ne siamo accorti tutti, soprattutto chi abita nelle grandi città del nord, ma a lanciare definitivamente l’allarme ci pensa Mal’Aria, il report annuale di Legambiente, che racconta di un’emergenza ormai cronica per l’inquinamento atmosferico.

Il Report appena pubblicato denuncia che nel 2021 nessun capoluogo di provincia italiano è riuscito a rispettare i tre valori limite suggeriti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per poter respirare un'aria sana e che nei prossimi mesi diventeranno vincolanti dal punto di vista legale. Mal’Aria ha analizzato le condizioni di 102 capoluoghi alla ricerca di una città dove fossero rispettati i limiti indicati, ovvero una media annuale di 15 microgrammi per metro cubo per il PM10, 5 per il PM2.5 e 10 per l'NO2. Nessun luogo ha centrato gli obiettivi indicati e in 17 città i valori di polveri sottili - particolarmente dannose per la salute umana e causa di malattie respiratorie gravi - superavano di più del doppio i limiti suggeriti.

“Il problema dell’inquinamento atmosferico – spiega Andrea Minutolo, responsabile scientifico di Legambiente  a Il Fatto Quotidiano – non è un problema esclusivamente ambientale ma anche, e soprattutto, sanitario. La revisione della direttiva europea sulla qualità dell’aria, che si appresta ad essere avviata nei prossimi mesi, rivedrà i limiti normativi in funzione dei nuovi limiti OMS”. L’eventuale mancato rispetto porterà all’avvio di ulteriori procedure di infrazione per gli Stati membri inadempienti. E, ad oggi, l’Italia ha attive tre procedure di infrazione per PM10, PM2,5 e il biossido di azoto.