Quanto la qualità dell’aria nel luogo di lavoro incide sulla produttività e sulla salute?

Quanto la qualità dell’aria nel luogo di lavoro incide sulla produttività e sulla salute?

Sicuramente anche per la situazione attuale, garantire benessere fisico, sicurezza e protezione dei lavoratori è diventata una priorità per tutte le aziende.
Ma al di là di queste particolari circostanze, ci si è resi conto che mantenere una buona qualità dell’aria nell’ambiente lavorativo è tanto importante quanto garantire una sicurezza fisica ai lavoratori.
Cosa significa lavorare in un ambiente “sano”, cosa si può fare per mantenere questi standard di benessere e, soprattutto, perché garantendo determinati livelli di qualità dell’aria si hanno dei reali benefici sia per i datori di lavoro che per i dipendenti di un’azienda?

Storicamente la creazione di un sistema di ventilazione all’interno degli edifici è nato per prevenire l’accumulo di agenti inquinanti in ambienti indoor. Ma è nel 1999 che per la prima volta escono una serie di esperimenti che dimostrano il legame tra livelli elevati di inquinamento dell’aria interna e calo di produttività, effetti sulla salute e sul benessere. 

È stato dimostrato in esperimenti della durata di 5 ore che le prestazioni, nelle simulazioni del lavoro d’ufficio, potrebbero essere notevolmente aumentate rimuovendo le comuni fonti di inquinamento atmosferico. La sindrome dell’edificio malato non ha una causa precisa ma piuttosto un insieme di fattori di rischio che possono contribuire a quei sintomi, possono essere:

-Contaminanti chimici: inclusi i composti organici volatili, formaldeide, random, amianto.

-Contaminanti biologici: polline, batteri, virus, funghi, muffe.

-Inquinanti atmosferici: particolato aerodisperso (PM2,5), ozono, metalli pesanti.

-Ventilazione inadeguata.

-Fattori ambientali: illuminazione, acustica, temperatura ed umidità, ergonomia

Un luogo di lavoro sano dipende da tanti piccoli fattori che lo rendono tale. Quello su cui vogliamo soffermarci è che il problema dell’inquinamento indoor in spazi aziendali è da considerarsi allo stesso livello di importanza di tanti altri aspetti che sembrano ormai quasi scontati. Una una buona qualità dell’aria negli ambienti lavorativi può incidere sulla salute e sulla produttività dei lavoratori:

Un’aria pulita e salubre garantisce salute e benessere ed evita l’insorgenza di sintomi quali: sonnolenza, mal di testa, spossatezza, deconcentrazione, bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie quali fastidi alla gola e al naso, asma e allergie. Questi sono solo alcuni dei segnali che il nostro corpo ci manda, ma che spesso tendiamo ad attribuire ad altre cause, quando l’aria che respiriamo quotidianamente presenta un’alta percentuale di inquinanti.


Come abbiamo visto esiste una stretta e verificata connessione tra produttività e salute, le persone possono dare il meglio mentalmente e fisicamente se in ottime condizioni di salute. 

Queste statistiche suggeriscono che un monitoraggio costante della qualità dell’aria interna e un piano di miglioramento e gestione, può aumentare la produttività sul lavoro e migliorare la salute ed il benessere degli occupanti. Un corretto sistema di areazione dell’edificio è il primo passo ma usare il giusto sistema di filtraggio e sanificazione è la chiave per mantenere costante il livello di qualità dell’aria.

Se i dati analizzati precedentemente evidenziano come con un miglioramento della ventilazione interna si raggiunge almeno un 8% di aumento della produttività, con un ulteriore attività di purificazione questa percentuale può sicuramente crescere.

Implementare un sistema di trattamento e purificazione dell’aria nello spazio di lavoro può avere diversi vantaggi: non solo continuamente garantisce un’aria qualitativamente migliore con tutti i benefici fisici ed economici che abbiamo visto, ma mostra anche ai dipendenti che si tiene al loro ed al proprio benessere.

Se un buon datore di lavoro pone attenzione a tutti questi punti di vista avrà dei dipendenti in salute, più produttivi e felici.