Non solo auto. Cosa inquina l’aria che respiriamoQuando ci preoccupiamo per lo smog delle nostre città, e per l’inquinamento atmosferico che ne deriva, il nostro pensiero corre subito alle automobili e ai blocchi del traffico per cercare di limitare il fenomeno. In realtà fra le cause della pessima qualità dell’aria che respiriamo ci sono anche altri fattori, come il riscaldamento degli edifici e gli allevamenti animali.
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L’esplosione della pandemia sta rivoluzionando le nostre abitudini e, tra queste in particolare il nostro modo di muoverci in città.
Le piante hanno un ruolo fondamentale per la vita del pianeta e in particolare per la salute delle persone. Non è una novità ma in questa nostra era, in cui la pandemia globale sta trasformando le abitudini di tutti, assume un significato particolare, con un impatto sempre più forte sulla vita quotidiana.
“La Pianura padana in inverno è assimilabile a un ambiente indoor con il soffitto di qualche decina di metri, dove, in presenza di una grande circolazione virale, le condizioni di stabilità atmosferica, il tasso di umidità e la scarsa ventilazione hanno di fatto aperto al Coronavirus delle vere e proprie ‘autostrade’ ”.
Parallelamente all’incessante lavoro della ricerca tecnologica che escogita nuovi strumenti e device per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo, stanno partendo una serie di progetti che fanno del ritorno alla natura l’arma vincente contro il degrado ambientale.
La scuola è appena ripartita, fra mille difficoltà, norme, distanziamenti e precauzioni e già rischia di fermarsi di nuovo.
Un appello al Comitato tecnico scientifico che si sta occupando delle norme per consentire la riapertura delle scuole italiane in sicurezza contro il pericolo della diffusione del contagio da coronavirus: lo ha lanciato, già a fine agosto, la Sima sottolineando l’estrema necessità di tener conto soprattutto della qualità dell’aria nelle aule scolastiche.
La pandemia di Covid ha acceso i riflettori dell’attualità su un tema critico ben prima della recente emergenza sanitaria: l’inquinamento atmosferico ha conseguenze dirette e concrete, potenzialmente anche molto gravi sul nostro stato di salute. La maggiore sensibilità al tema comporta il moltiplicarsi se non di possibili soluzioni, certamente di metodi per controllare e misurare il fenomeno.
L’inquinamento atmosferico e una insufficiente qualità dell’aria uccidono più del fumo e dell’Aids. E anche del Covid. È la conclusione, ripresa dalle agenzie di stampa, a cui sono arrivati gli esperti dell’università di Chicago.
Oggi occuparsi di ambiente è occuparsi di salute. L’esplosione del fenomeno coronavirus ha portato all’attenzione di tutti lo strettissimo legame che unisce inquinamento e impatto ambientale con la qualità e l’aspettativa di vita per gli esseri umani.
Due settimane prima della riapertura delle scuole, docenti e bidelli saranno sottoposti al test sierologico: è questa l’indicazione che il Comitato tecnico scientifico ha dato al Governo, sottolineando la necessità di uno screening preliminare su tutto il personale scolastico come norma di sicurezza per il contenimento del contagio da Covid19.
Dal 12 luglio entra in vigore il regolamento europeo che definisce i paletti dell’economia green: per la prima volta le aziende vengono classificate in base alla loro sostenibilità ambientale. Si tratta di un passo necessario per procedere verso la realizzazione del Green Deal Ue che fissa al 2050 la data entro cui l’Europa dovrà avere un bilancio ambientale a zero.